La storia potrebbe essere uscita direttamente dalla fantascienza: gli scienziati hanno coltivato cellule cerebrali umane in un laboratorio e hanno insegnato loro a giocare al videogioco Pong, simile allo squash o al tennis. Ma questo non e successo sul grande schermo. E successo in un laboratorio a Melbourne, in Australia, e solleva la questione fondamentale dello status giuridico di queste cosiddette reti neurali.

Il motivo per cui questa domanda deve essere posta e perche la capacita di giocare a pong puo essere un segno che queste cellule cerebrali cresciute in laboratorio hanno raggiunto la sensibilita, spesso definita come la capacita di percepire e rispondere a un mondo esterno a te stesso. E c’e un consenso diffuso sul fatto che la sensibilita sia una soglia importante per lo status morale. Gli esperti di etica credono che gli esseri senzienti siano in grado di avere il diritto morale di non essere trattati male e la consapevolezza delle implicazioni della senzienza e sempre piu radicata nelle pratiche di ricerca che coinvolgono gli animali.

Se i neuroni di Melbourne sono senzienti, cio potrebbe significare che sono in grado di soffrire, forse provando dolore o altri disagi evitabili. Poiche vi e un ampio consenso morale sul fatto che non dovremmo causare sofferenze inutili, cio puo significare che ci sono limiti morali su cio che possiamo fare con queste reti neurali.

Vale la pena dire che il team che ha creato le cellule non pensa che siano ancora li poiche il sistema chiuso in cui e avvenuto l’esperimento significa che, anche se accettiamo che i neuroni rispondano a uno stimolo esterno, non sappiamo se lo stanno facendo consapevolmente e con la comprensione di come le loro azioni possono causare determinati risultati.

Ma dato il punto in cui ci troviamo, non e al di la del regno delle possibilita che la senzienza possa essere la prossima pietra miliare. E se questo e vero, non sono solo gli esperti di etica che dovrebbero prestare attenzione: anche i legislatori dovrebbero tenere d’occhio questa tecnologia.

Il problema legale

Questo perche, fin dall’epoca romana, la legge classifica ogni cosa come persona o come proprieta. Le persone giuridiche sono in grado di esercitare diritti. Al contrario, la proprieta e qualcosa che e incapace di esercitare diritti. Quindi, se pensiamo che le nostre reti neurali potrebbero presto avere uno status morale e che questo dovrebbe riflettersi nelle protezioni legali, dovremmo riconoscere che non sono piu proprieta, ma persone giuridiche. E il caso di Happy, un elefante dello zoo del Bronx che gli attivisti volevano trasferire in un santuario degli elefanti, ci mostra perche questo e qualcosa su cui dovremmo essere proattivi.

Di recente ai tribunali di New York e stato chiesto se Happy avesse diritto alla liberta e hanno detto di no, perche non era una persona giuridica. Una panoramica completa del caso e qui, ma per i nostri scopi, la cosa fondamentale da trarre dalla sentenza e questa: i tribunali hanno accettato che Happy fosse un essere morale che meritava protezione dei diritti, ma non era in grado di agire. Questo perche cambiare il suo stato legale da proprieta a persona era un cambiamento troppo grande per loro. Invece, e stato un lavoro per il legislatore, che sta scegliendo di non fare nulla.

Riconoscendo una pretesa morale che non possono far valere, i tribunali – e la legge piu in generale – perpetuano cio che accettano sia un’ingiustizia. Cio e particolarmente scioccante se si considera che il termine “persona giuridica” non ha mai significato lo stesso di “essere umano”. Nel corso della storia e nei sistemi legali di tutto il mondo abbiamo visto templi, idoli, navi, corporazioni e persino fiumi classificati come persone giuridiche. Invece, e solo un significante che il portatore e in grado di avere diritti legali.

La lezione che possiamo trarre da questo e che dobbiamo rendere la legge a prova di futuro. E meglio essere proattivi per evitare un problema prevedibile piuttosto che provare a recuperare il ritardo quando e gia successo.

E come abbiamo detto sopra, questo problema e prevedibile per quanto riguarda i neuroni di Melbourne. Anche se non sono ancora senzienti, il potenziale c’e – e quindi e qualcosa che dovremmo prendere sul serio. Perche se accettiamo che queste reti siano senzienti e abbiano uno status morale per questo motivo, allora e auspicabile che la legge rifletta questo e conceda tutele commisurate ai loro interessi.

Questa non e un’affermazione rivoluzionaria e siamo stati in un posto simile prima. Quando la tecnologia IVF e nata per la prima volta negli anni ’80, la legge ha dovuto affrontare per la prima volta la questione dello status legale degli embrioni in vitro. L’approccio adottato e stato quello di convocare un’inchiesta per esaminare le questioni morali sollevate da questa nuova tecnologia, che e culminata nelle raccomandazioni contenute nel rapporto Warnock. Queste raccomandazioni hanno costituito la base del quadro legislativo del Regno Unito sulla fecondazione in vitro, che crea una sorta di “terzo status” per questi embrioni: non persone giuridiche a pieno titolo, ma con restrizioni significative su cio che puo essere fatto loro a causa del loro status morale.

Le influenze del rapporto Warnock sono ancora visibili oggi, quindi non c’e motivo per cui non si possa adottare un approccio simile per quanto riguarda le questioni sollevate a Melbourne. Si, ci sono molte domande senza risposta sulle capacita di queste reti neurali e possiamo benissimo concludere che non meritano ancora protezione legale.