Per centinaia dei migliori giocatori del mondo, l’infortunio e la paura che accompagna ogni passo, ogni svolta, ogni contrasto mentre la Coppa del Mondo incombe.
Per un secondo Aleksandar Mitrovic sembrava in preda al panico. Si accascio sulla schiena sull’erba di Elland Road, la faccia una smorfia, le mani che si coprivano gli occhi. Non era immediatamente evidente cosa fosse successo: forse la sua caviglia si era storta, o il suo ginocchio si era contorto, o un tendine del ginocchio si era rotto.
La squadra medica del Fulham si e precipitata in campo. Marco Silva, allenatore del club, ha “gestito” la forma del suo attaccante per settimane, da quando Mitrovic si e infortunato mentre era in nazionale con la Serbia. E stato eliminato all’inizio della sconfitta contro il Newcastle. Ha saltato del tutto una partita con il Bournemouth. Ha ammesso di aver giocato “molto dolore”.
Ora Mitrovic giaceva prono per non piu di un minuto, acconsentendo pazientemente, mentre i medici ruotavano il suo piede e allungavano con cautela il ginocchio. Con cautela, si alzo in piedi, facendo tutto il possibile per caricare il minor peso possibile sulla gamba sinistra. Guarda abbastanza calcio e, dopo un po’, diventa piu facile capire quando un giocatore sta esagerando per l’effetto. Gli occhi di Mitrovic, nervosi e sbarrati, hanno messo in chiaro che era sincero.
Non si sarebbe, e giusto dire, solo preoccupato di perdere il resto della vittoria del Fulham sul Leeds, o la frustrazione della possibilita di un paio di settimane in disparte.
I suoi pensieri, invece, si sarebbero precipitati – spontanei e irresistibili – allo scenario peggiore. Mancano appena tre settimane alla partita di apertura della Coppa del Mondo. Gli allenatori inizieranno a nominare le squadre, anche preliminari, nelle prossime due settimane. Qualsiasi battuta d’arresto ora, qualsiasi strappo o strappo o strappo o crepa, potrebbe costare a un giocatore il suo posto.
Alla fine, non c’era motivo di preoccuparsi. Il 28enne Mitrovic – che, tutto bene, fara da punta di diamante all’attacco della Serbia in Qatar – ha impiegato un po’ di tempo per assicurarsi di non correre rischi, e poi si e ributtato nella mischia. In ritardo, consapevole del valore dell’attaccante, Silva lo ha ritirato, per ogni evenienza.
Altri non sono stati cosi fortunati. La lista degli assenti di Qatar 2022 e gia consistente. La Francia non potra chiamare N’Golo Kante. Anche Lucas Hernandez, Paul Pogba e Raphael Varane potrebbero mancare. L’Argentina sara senza Paulo Dybala. Il Portogallo non avra Diogo Jota tra le sue fila. L’Uruguay dovra farcela senza Ronald Araujo.
Ci sono dubbi anche su molti altri: Marcelo Brozovic e Angel Di Maria e cosi tanti terzini destri inglesi che Trent Alexander-Arnold, l’ingenue del Liverpool cosi inesperto da dover apparentemente ancora imparare abilita cruciali come il “tackling”, potrebbe persino ottenere giocare.
Non c’e niente di insolito in questo, ovviamente. E vero, la Coppa del Mondo non e mai avvenuta prima a meta della stagione europea; La FIFA, in un raro esempio di cio che in un’altra organizzazione potrebbe essere chiamata saggezza, non ha mai pensato prima di chiedere ai giocatori di passare direttamente dal sangue e dai tuoni del programma nazionale a un torneo internazionale che ha definito un’era con solo sei giorni per acclimatarsi.
Ma giocare la Coppa del Mondo nella sua tradizionale fascia oraria di luglio non ha reso i giocatori immuni dagli infortuni; il firewall di tre settimane tra la fine della stagione europea e l’inizio del torneo non ha avuto alcun potere curativo. Negli anni della Coppa del Mondo, quei giocatori che aspiravano a rappresentare le loro nazioni hanno sempre dovuto soppesare i rischi e le ricompense mentre la campagna del club raggiungeva il culmine. Pochi tornei precedenti, se del caso, sono stati giocati con un intero contingente di stelle.
Ci sono, pero, un paio di differenze quest’anno. Il piu ovvio e il numero di giochi. Normalmente, entro aprile e maggio, la maggior parte delle squadre gioca solo una volta alla settimana; sono solo pochi eletti, che gareggiano non solo nei loro tornei nazionali ma nelle fasi finali delle competizioni europee, che affrontano la prospettiva di partite ogni tre giorni.
Questa volta, a causa della stretta sul calendario creata dall’incombente hulk del Qatar, sembra che tutti giochino costantemente. Cio significa che i giocatori non solo hanno piu possibilita di infortunarsi, ma si trovano anche piu suscettibili. Non c’e tempo per riposare, recuperare, riabilitare. I tendini sono costantemente tesi, i corpi per sempre al limite.
La seconda differenza e un po’ meno facilmente quantificabile. Pochi giocatori ammetterebbero che, quando la stagione volge al termine, diminuiscono un po’ la loro intensita, conservando le energie per un torneo ancora a un paio di mesi di distanza. Che, dopo tutto, suona preoccupantemente vicino alla confessione di abbandono.
Eppure sembra impossibile che la maggioranza – quelli che non si contendono i trofei o che si battono per le posizioni europee o per evitare la retrocessione – non facciano proprio questo. E troppo facile sopravvalutare i margini nel calcio d’elite, per presumere che tutto possa essere misurato in blocchi percentuali sostanziali e pesanti.
In realta, certo, le differenze sono cosi sottili da essere appena percettibili. Un giocatore con la Coppa del Mondo in fondo alla testa non corre a velocita dimezzata, ne si rifiuta di affrontare; semplicemente non bruciano ulteriormente nel rosso quando il loro corpo e al limite. Non evitano un contrasto, ma potrebbero non entrare con la stessa forza, o nella stessa misura. Radono i bordi.
Non e cosi facile farlo quando la stagione sta ancora prendendo forma e l’ambizione rimane piu potente della realta. Il Fulham e settimo in Premier League, dopotutto, ed e nel segno della battaglia per un posto in Europa League. Le conseguenze di non fare quello sprint, di non andare per quel tackle, potrebbero essere ancora considerevoli. Questo e un momento in cui l’assunzione di rischi comporta ancora una ricompensa.
Questo potrebbe non essere come lo vedono tutti, ovviamente. Questa stagione si sta sviluppando per essere ragionevolmente curiosa, per non dire altro. Non solo il Fulham e settimo in Premier League. E che il Liverpool sembra giocare mentre e impantanato nella melassa, e il Tottenham sembra sottodimensionato, e Chelsea e Manchester United si sono entrambi imbattuti in qualche modo inibiti in vari momenti.
E che l’Union Berlin e in testa alla Bundesliga, con persino il potente Bayern Monaco alle sue spalle e con il Borussia Dortmund che non si vede da nessuna parte. E che Juventus e Inter sono gia cadute nel dimenticatoio in Italia, messe da parte da un Napoli rampante. E che Barcellona e Atletico Madrid sono gia fuori dalla Champions League, la Spagna e rimasta con una sola rappresentante in un torneo che ha dominato per un decennio.
Tutto questo potrebbero essere solo le curiosita che accompagnano sempre una nuova campagna, le vicissitudini del destino, il cambio delle stagioni. Ognuna di queste storie, dopotutto, ha le sue radici profonde. Forse e tutto solo rumore.
O potrebbe essere che, a un certo livello, nessuno voglia essere Kante, o Jota, o Dybala. Non vogliono nemmeno, se possono farne a meno, essere Mitrovic. E cosi la stranezza tipica della nuova stagione si e fatta piu accentuata.
Potrebbe essere che, negli ultimi due mesi, quella che si e svolta sia stata in una certa misura una guerra fasulla, contestata da combattenti con un conflitto diverso in mente.
Andres Carrasco si e avvicinato riassumendo l’esperienza di guardare Khvicha Kvaratskelia di chiunque altro. Il capo del settore giovanile della Dinamo Tbilisi stava valutando se ci fossero caratteristiche comuni tra i giocatori d’attacco georgiani, se esistesse uno stile nazionale definito, quando ha colpito la parola.
Si, ha detto, c’e qualcosa. Tendono, secondo la sua mente addestrata a Barcellona, ad essere solo un po’ “anarchici”.
Kvaratskhelia, nelle sue prime settimane al Napoli, e diventato una sensazione sia in Serie A che in Champions League, non tanto per quello che fa, anche se il suo ritorno in rete e piu che rispettabile, soprattutto in un campionato che va orgoglioso della sua parsimonia — ma per come lo fa.
In un dato momento, Kvaratskelia non fa quello che ti aspetti che faccia. Fa scelte strane e vagamente inquietanti. Si fa avanti quando dovrebbe tornare indietro. Spara quando dovrebbe passare. Balla attraverso i difensori quando la strada e molto nettamente chiusa. Ed e cio che lo rende cosi rinfrescante.
Il calcio europeo e un mondo profondamente ordinato. Anche quelle squadre che sembrano giocare con un abbandono sconsiderato, che appaiono cosi a ruota libera, cosi anticonformisti, tendono a giocare secondo schemi prestabiliti. Quelle combinazioni, quei movimenti che vengono cosi facilmente sono nella maggior parte dei casi il prodotto di ore di lavoro sul campo di allenamento. Sono apprese a memoria, non evocate dall’immaginazione.
Kvaratskelia – almeno per ora – si oppone a questo. E crudo, non filtrato, selvaggio. I difensori, a prima vista, sembrano essere completamente sconcertati da lui, come se non stesse giocando secondo le convenzioni stabilite. Piu o meno per lo stesso motivo, molti di coloro che lo hanno visto spesso in Italia ne sono entusiasti. E una piccola dose di anarchia, e il calcio europeo e tanto meglio per questo.
Corrispondenza
E passato un po’ di tempo dall’ultima volta che abbiamo avuto una confessione in questa sezione, ma Dan Andersen fornisce il suggerimento per una confessione abbastanza importante. E possibile che, nonostante il mio titolo di corrispondente di calcio, non sappia piu cosa sia il fuorigioco.
“Se Harry Kane e in fuorigioco”, ha scritto Dan, riferendosi allo straordinario epilogo della partita del Tottenham con lo Sporting Lisbona di mercoledi, “la tecnologia video prende quella decisione in un nanosecondo”, prima di chiedersi perche, esattamente, ci sono voluti tre minuti perche qualcuno lavorasse. quello fuori.
Questa e una domanda a cui non so rispondere, ma molto piu preoccupante e che – per quanto ne so – Kane non era in fuorigioco: certo, era davanti all’ultimo difensore, ma era dietro al compagno di squadra che gli aveva diretto la palla . Se la palla viaggia all’indietro, mi e stato insegnato, non c’e fuorigioco. Anch’io sono in buona compagnia: Eric Dier evidentemente ha imparato la stessa cosa.
Potremmo, a quanto pare, entrambi sono stati fuorviati. Apparentemente la traiettoria della palla e irrilevante, ed e sempre stata irrilevante. Questo puo, ovviamente, essere vero: Eric ed io potremmo aver lavorato con un malinteso per anni. O potrebbe essere vero solo ora, un’altra modifica a una legge che e stata rimodellata fino al punto di vacuo negli ultimi anni, un’ulteriore prova della mia convinzione di lunga data che tutti dobbiamo sederci e inventare le regole di nuovo da zero.
James Waller, nel frattempo, vuole prendere la nostra nostalgia per il fango e aggiungervi qualcosa. “Dati i sistemi di drenaggio, il campo ridicolmente allagato e in gran parte una cosa deludente del passato”, ha scritto. “Potrebbe aver trasformato gli eventi in una lotteria pazza, ma a volte e stato innegabilmente divertente”. Punti extra a James per aver trovato quel filmato su “Bing Video”, piuttosto che su YouTube.
E infine, David Moulton cerca chiarezza, che e qualcosa che si puo dire per tutti noi, davvero. “Sono confuso dal lungo calcio di fondo dei portieri”, ha scritto. “E un’agonia da guardare, sapendo che nella migliore delle ipotesi c’e il 50 per cento di possibilita di successo. Voglio dire, perche non passarlo direttamente al tuo stesso giocatore, con l’aspettativa che controlleranno la palla almeno da qualche parte oltre il centrocampo?
La risposta piu semplice qui e tradizione: i portieri effettuano tiri dal fondo lunghi perche i portieri hanno sempre tirato dal fondo lunghi. Non e, principalmente, una mossa d’attacco, ovviamente. Il lungo calcio di rinvio e paura manifesta. La logica alla base e che e molto meglio, tutto sommato, che la palla sia lontana dalla tua porta e il piu vicino possibile a quella degli avversari.
Sono, pero, incuriosito dai calci di rinvio. E convinzione dichiarata che si possa vedere tutto il calcio moderno nella sua brillantezza e nella sua mania per un calcio di rinvio: meta dei giocatori raggruppati attorno all’area di rigore, pronti a iniziare oa resistere alla stampa; una mezza dozzina circa piu in profondita nell’altra meta del campo, in attesa del contrattacco; e un grande spazio verde nel mezzo, perche l’unico posto in cui nessuno mette mai un calcio di rinvio ora e il centrocampo.
Questo e tutto per questa settimana. Abbiamo buone e cattive notizie per te. Questa newsletter, una volta che la Coppa del Mondo si svolgera, andra in pausa per circa un mese. Tuttavia, sara sostituito da una newsletter quotidiana – esatto gente, quotidiana – durante il torneo, che si spera ti guidi attraverso tutte le storie, i giochi e la nostra copertura di Qatar 2022. Puoi decidere quale e una buona notizia e quale uno e cattivo per voi stessi.