Anche prima che Billie Eilish si portasse a casa cinque Grammy domenica, aveva gia vinto la serata, almeno per quanto riguardava il gioco del super one-upmanship che e il tappeto rosso.
Non lo ha fatto rinunciando, come Alicia Keys (che ha indossato anche quattro look diversi nel suo ruolo di conduttrice, piu un quinto da esibire) o la presentatrice Cynthia Erivo. Era perfettamente disposta a fare il gioco: presentarsi relativamente presto alla parata, posare per i paparazzi, arruolare un grande marchio (Gucci).
Ma cosi facendo, ha anche cambiato le regole e quindi ha spazzato il campo, proprio come fa con la sua musica e il suo approccio alla celebrita. E stata una scelta appropriata (nessun gioco di parole) in una notte avvenuta all’ombra della morte di Kobe Bryant e in un’arena che, come ha detto la signora Keys nel suo discorso di apertura, “Kobe ha costruito”: lo Staples Center di Los Angeles.
Perche cio che la signora Eilish non ha fatto e stato interagire con i due stereotipi piu comuni sulle celebrita femminili sul tappeto rosso. Non suonava la sirena, tutte curve e gambe va-va-voom, come Camilla Cabello in un LBD corto e senza spalline – con sopragonna trasparente arruffata – di Versace, Saweetie in Moschino scintillante che screma il corpo, o anche Lizzo, in bianco Versace senza spalline (il bianco era il colore della notte).
Non ha offerto un omaggio implicito a Versace che rompe l’ombelico da 2000 Grammy di J. Lo, come Priyanka Chopra e Chrissy Teigen, con la scollatura che si riversa.
Non interpretava la principessa delle fiabe, come Ariana Grande in una titanica creazione in tulle di Giambattista Valli e lunghi guanti da opera (poi scambiati con una Cenerentola Givenchy verde smeraldo) o Demi Lovato, che si esibiva in metri di raso bianco. E non si e ritirata nell’opzione sicura: l’abito da smoking definito da Marlene Dietrich.
Lei non lo fa mai. Ma partecipando ai suoi primi Grammy, e dopo aver detto a Elle che una volta compiuti i 18 anni (cosa che ha fatto lo scorso dicembre), avrebbe potuto iniziare a essere meno insabbiata, era possibile che avesse cambiato la sua firma.
Come se. Invece ha camminato sul tappeto rosso con una camicia da bowling nera oversize decorata con scintillanti doppie GG chartreuse, su pantaloni larghi abbinati e sopra una camicia chartreuse a collo alto e maniche fluttuanti. Inoltre, una maschera per il viso con motivi coordinati. E capelli tinti in tono bicolore. E lunghe, limate fino a un certo punto, le unghie verdi di Gucci. (Le unghie erano un’altra cosa.) Era felice di travestirsi e persino di impegnarsi con alcuni tropi di bellezza classicamente femminili (sebbene dall’aspetto leggermente spaventoso). Proprio alle sue condizioni.
Quando si e cambiata per la sua esibizione con suo fratello, Finneas O’Connell, entrambi indossavano abiti larghi color crema coordinati di Gucci (i suoi piu larghi del suo). Piu tardi, per gli after-party, si e trasformata nell’ancora piu avvolgente Gucci.
Proprio come Billy Porter ha superato i confini di cio che gli uomini dovrebbero indossare sul tappeto rosso – questa volta era come un cowboy da discoteca cosparso di cristalli con un cappello meccanico che gocciolava frange di diamanti – la signora Eilish sta ampliando le aspettative per le donne.
Lo scorso maggio ha parlato, in una campagna di Calvin Klein, “I Speak My Truth In #MyCalvins”, del motivo per cui sceglie di indossare abiti che ingoiano il corpo, dicendo che era cosi che nessuno poteva avere un’opinione sul suo corpo — poteva criticare o celebralo – perche “non hanno visto cosa c’e sotto”. Che lo stesse mantenendo un mistero per evitare i soliti commenti (spesso negativi, praticamente sempre irrilevanti) e per concentrare l’attenzione invece dove apparteneva: sulla sua musica.
Soprattutto in un mondo in cui la saggezza convenzionale sull’aspetto femminile e ancora intrisa di giochi di ruolo stabiliti molto tempo fa; soprattutto in un momento in cui il processo Harvey Weinstein si sta svolgendo a New York e la domanda “Puo una donna essere presidente?” sta ancora creando polemiche. E anche un’affermazione importante.